Le pubblicità fuorvianti di Topolino (stagione IV, parte IX): novembre 1980

E saltellando a scelta sulle note di Master Blaster di Stevie Wonder o di Disco Bambina di quella tizia che alzava le gambe e parlava con l'accento strano, rieccoci qui per un nuovo giro delle Pubblicità Fuorvianti di Topolino. Il Tempo Se Ne Va, cantava Adrianone in quel lontano 1980, e infatti son passati 35 anni, mica fischiett. Eppure sembra ie... no, niente, sembra 35 anni fa. Cosa salterà mai fuori dai Topolino 1301-1303 (2-16 novembre 1980, 500 lire cadauno)? Allacciate i sentimenti, si va [...]
E si parte subito così, col tackle scivolone nei ricordi. Perché il 1980 era anche e soprattutto l'anno dei Micronauti, questi nipotini strani di Jeeg, perché in quei tempi analogici lì non è che si potessero conoscere i giri di Takara. Con l'Ergo Spalma e i suoi fratellini perduti, l'Ergo Sprint e quello anticoncezionale/stasera si tromba, Ergo Cappuccio, i Micronauti te li regalavano. 25 etichette per un Oberon, un Force Commander o un Baron Karza, 80 per un Incrociatore da Battaglia. A sapere che merce preziosa sarebbero diventati col tempo, c'era da nutrirsi solo di Ergo Qualcosa per mesi. 
Questi sono King Atlas e Green Baron, con i loro cavalli orribili con la testa monstruosa. Green Baron, nella cumpa dei tuoi amici del quartiere, andava fortissimo, in quanto vice Jeeg per antonoippotommasia.
Il pozzo e il pendolo, dimenticato gioco dal prezzo pompatissimo per una mazzarella oscillante (15mila lire, pari a 34 euro di oggi) ma amatissimo a Tana delle Tigri. Ma comunque: un gioco da tavolo con il nome di un racconto di Edgar Allan Poe? Eh.
Ed eccoti servita una prima, personalissima madeleine di Proust, l'Hulk di metallo della GiG, perduto nelle nebbie dei ricordi. Quello sulla destra, bello tosto, che se lo lanciavi addosso a qualcuno rischiavi di aggiderlo. Quello sulla sinistra, invece, era magnetico, come si evince dal fatto che sta perdendo la testa.
Un ORGANO "che come lo tocchi scateni un'orchestra". Il flauto di Rocco?
Ma qui si fa anche di meglio, perché si parla di un modello che "pezzo dopo pezzo, ti cresce tra le mani". Ehr. Bellissimo il nome del produttore, Esci, abbinato allo slogan a inizio pagina. "Pazienza, precisione e... Esci". Abbandona tutto, incazzati ed esci di casa.
Il club delle Giovani Marmotte della Mondadori. Se ti iscrivevi, ti regalavano quel gioco dell'Oca (Nonna Papera?) e l'Orologio Decodificatore, che non era un orologio però, uh, decodificava.
Candy Candy Polistil, con un'esplosione di sistemi solari negli occhi e il piglio da crocerossina di stopazzo della simpaticissima frantumamaroni.
Erano, quelli, tempi in cui anche i concorsi erano più semplici. Non c'erano ancora tutti quei viaggi a Disneyland che avrebbero imbottito le pubblicità di Topolino di lì a poco. Con la confettura Santa Rosa, ad esempio, si poteva vincere addirittura un berretto da parcheggiatore abusivo. Ma solo se ti diceva culo, eh. Ambitissimo.
Con le patatine Pai, invece, si vinceva UN CUCCIOLO DI CANE. Lo trovavi direttamente nel sacchetto, al posto delle manine appiccicose.
E a proposito di manine appiccicose, ricordiamo quanto fosse importante il non impappatarsi. Un consiglio disinteressato dei Fonzies purtroppo caduto nel vuoto, ché oggi è ancora pieno così di gente che si impappata.
Alice, la sfera che predice, la palla di cristallo della Harbert con il suo "corredo da zingara": carte della fortuna, foulard, anelli, orecchino e servizi finti di Rete 4 sugli zingari per quando viene ospite in studio Salvini.
"È un fuoristrada! È mia! È mia!", urla la bambina isterica, mentre i suoi cugini la spingono giù per la scarpata per togliersela dai maroni.
Passiamo alla solita rassegna di bambole improbabili, equivoche, agghiaccianti. La Fiba proponeva i suoi Bontemponi, Furbacchietti e Sorrisini. I Sorrisini erano dei simpaticissimi spazzacamini e operai sfruttati, i Furbacchietti dei mezzadri e servi della gleba (notare il fascio di grano/pacco di spaghetti appuntato alla bretella), i Bontemponi, come la contessa lì dietro, inevitabilmente feroci latifondisti e padroni.
Una nostra vecchissima conoscenza, la linea di zozzobambole giapponesi Yoko-Yoko Pelocaldo.
Alessia, la dolce e tenera bambola italiana morta da due giorni.
Mamy esce con Sisi, e il tempo che il bambino rimbalzi felice dal lettino all'altalena, cambiando sesso, e Mamy ti diventa Mami, con la i, pur conservando la sua identità di malvagia bambola infernale con lo sguardo di Satana.
E che dire della moderna e indipendente NinaSprint, con il suo "triciclo telecomandato elettronico"? Un prodigio della tecnica. Nel vederla allontanarsi, i suoi giovani padroncini le fanno Ciao. Ciao, NinaSprint, pedala sicura verso il futuro, non ti far più vedere.
Il settore cloni del Cicciobello era come sempre affollatissimo. La GiG aveva ad esempio a catalogo sia Gigetto, che volava insiema a Gigino, sia Pacioccone, nelle due varianti bianco o "negretto". La seconda versione sapeva cantare e ballare benissimo per il ritmo nel sangue.
Di Vagabondo, del suo logo ciulato alla Coca Cola e della sua confezione con i due barboni sulla panchina, accattivante quanto un water in confezione regalo, non è mai importato granché a nessuno. Quattro anni dopo, un videogioco di Aleksej Pajitnov con i tetramini avrebbe avuto però un certo successo...
Attento al sorpasso. Dice: Ma sono tre contro uno! No, perché quelle sono tre numero 1 contro una numero 3, il nove e il bove, stacce. E gli arbitri di gara perché hanno permesso a tre auto identiche con lo stesso numero di correre? Perché s'erano sfondati di Jägermeister: insegna in basso a destra. La pubblicità di un super-alcolico in un gioco per bambini? Eh, altri tempi, come testimoniava la bellissima Lotus da F1 nera con la livrea John Player Special (sigarette) che hai tenuto in camera tua per una vita, prima che finisse pure quella regalata a qualche ingrato piccolo bastardo.
Maximillian, V.I.N.CENT e gli altri robot di The Black Hole - Il Buco Nero della Disney, nel pupazzame magnetico importato da GiG. Il film prima o poi occorre ripescarlo per SuperFantaScienzo.
L'hai già scritto tante volte, ma questa pubblicità delle Super Stunt Cars della Harbert è tipo la tua pubblicità fuorviante di Topolino preferita di sempre. Quel luccichio lì e l'istante cristallizzato dello spatafascio lo facevano sembrare il gioco più figo di tutti i tempi, anche se in realtà dopo cinque minuti ti eri già rotto gli zebedei. Sia in questa pubblicità che in quella vista prima di Alice, la sfera che ti predice i servizi TV tarocchi, si legge che la Harbert ti regalava con l'acquisto un supereroe TV,
ossia uno dei mitici pupazzini Mego importati in precedenza in Italia dalla Baravelli. Quell'Uomo-Ragno lì al centro, ricorderete, è apparso in diverse puntate di Toys in The Attic, tipo quella volta con i Daft Punk e il Playmobil Boia. Per saperne di più sul pupazzame tutinato Mego, invece, teletrasportatevi qui.
E rieccoci alle prese con la Maglieria Magica di Sansa Stark, un magnifico giocattolo per realizzare dei fantastici, inutili tubi di lana, alla bisogna personalizzabili anche come vermoni di lana.
Restando in casa Mattel, un paio degli agghiaccianti fumetti di Big Jim con il lettering in subappalto a una terza elementare.
Big Jim 004 cambia faccia facendo furilurilurà, e rimane sempre tale e quale, con la capa a bomba, e grazie alla sua tuta "da robot spaziale" va a gettare la spazzatura radioattiva nello spazio.
Qui invece, furilurilurà, assume un altro volto sempre uguale al precedente, e cattura il malvagio, aitante Dr. Steel. "HAI VISTO CHE BEL PESCE HO CATTURATO", dice Jim al suo "fido amico Big Jeff", e dai gesti che fanno i due, dagli occhiolini che si scambiano, il Dr. Steel capisce che ora sono caz*i. Letteralmente.
Ma la tuta "da robot spaziale" di Bigjimmo non era un caso. Si era nel pieno dell'invasione robotica: le reti TV pubbliche e private erano piene di robottoni giapponesi, e allora tutto diventava una qualche roba cosmica per arruffianarsi i giovani, invasatissimi spettatori di Goldrake, Mazinga e Jeeg. Dall'aranciata Sanpellegrino...
...al Cosmo Sound, il "richiamo dello spazio" per cani stellari in regalo con i flauti di Rocco.
Dalle astronavi che invadevano il parco auto dei radiocontrolli Polistil a qualcosa di financo più esplicito,
 come i Goldrake pezzotti del moretto Fida
e del flipper Stardrake della Arco Falc. Anche il fumetto comico italiano elaborava a modo suo la nippoinvasione, che portava via tanti giovani lettori ai fumetti. Anni fa dicevamo ad esempio di Jeeg preso a cazzotti da Braccio di Ferro,
mentre questa storia in due parti sui numeri 1301 e 1302, scritta da Giorgio Pezzin e disegnata dal Francesc Bargadà Studio (dati da coa.inducks.org), fa vedere un misterioso robot (e i suoi amici) alle prese con Paperopoli.
Il robottone cornuto si sta portando via il Deposito di Zio Paperone. Cosa ci avranno voluto dire?
Se nelle fiere di fumetti o di giocattoli vecchi vedete degli spaventosi, orribili, fantascienzi mascheroni con il logo TH3, si tratta di questa linea di giocattoli dimenticata dai più ma di suo, ai tempi, superfichissima.
Corpetti, pistole e tutto l'occorrente per scontri furiosi nel parchetto sotto casa di tutt'altro livello rispetto a cowboy e indiani, poliziotti e arsenilupin. Peccato che questa roba ce l'avevano in pochissimi: di tutti gli amici della cumpa, uno solo, il bambino ricco che c'aveva tutto (ma tutto, eh). E non portava manco giù casco e pistola perché aveva paura che glieli scassavate, giustamente. Il mese scorso hai rivisto uno di quei caschi/mascherone nel più improbabile dei luoghi, la cucina di un amico. No, davvero.
La Roulotte di Barbie, ai bei tempi in cui Ken era ancora RoccoKen, con il suo pantalone a quadretti da p0rnodivo. A Skipper, invece, hanno appena segato le gambe.
E niente, sarà la quarantesima volta che posti questa pubblicità del Dribbling, ma ogni volta ti fa morire. L'espressione della rEgazzina con le trecce. La faccia e soprattutto il gesto che fa con i polsi per irridere l'amico sconfitto.
Seconda madecosa di Proust, il latte cacao Ciokolàt di parmalat, molto buono nonostante il nome gianfransuaico.
E a proposito di cacao, cosa viene dopo i bambolotti "negretti"? La bambolina "Cioccolato", racchiusa in una scatola a forma di tavoletta. Alla sua nuova padroncina la chiama direttamente buana, così fa prima.

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Commenti

  1. ma perchè, con tanti giocattoli poi tornati sulle scene, nessuno ha mai pensato di far tornare i micronauti?
    insomma erano favolosi, diciamocelo!

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    1. I micronauti (specie quelli piccini) erano un'altro gioco sballosissimo, ma caro di più.
      Io lo metto alla pari con i mitici lego spazio, sogno bagnato di un infanzia....

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    2. Sì, ci mancano solo i Micronauti... Ho la casa che non so più dove mettere la roba, un conto corrente sempre in rosso e una compagna che vuole divorziare anche se non siamo sposati. Se le porto a casa il Baron Karza mi cambia le serrature e mi lascia in mezzo ad una strada! :-(

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    3. Ci ha provato una decina di anni fa una ditta americana chiamata Palisades. Purtroppo furono imbrogliati dall'intermediario che invece di ingaggiare fabbriche buone, si intascò i soldi e commissionò il lavoro a fabbriche cinesi scadentissime: il risultato furono prodotti di qualità molto scadente e nonostante la Palisades cercò poi di rimediare, finì in bancarotta.

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    4. Partendo dallo jeeg zpro, in teoria zona hobby aveva come idea quella di rilanciare i mcronauti in versione moderna.
      Non ho idea se sia solo una voce ne se si farà o meno.

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    5. baccalaiuolo errante18 maggio 2015 alle ore 21:18

      bazzicando da poco in quest antro sento sempre parlare dei miconauti...vedendo finalmente la pubblicitá su questo post...ho finalmente avuto la conferma che attendevo...ne possiedo uno!!!si tratta di baron karz con annesso cavallo...anni fa ne girava anche un altro per casa:bianco con sempre annesso cavallo force commander o qualcosa del genere...cmq io fino a qualche settimana fa credevo fossero i tarocchi di jeeg...cmq che malinconia...vado ad ascoltare "limiti" di caparezza ed a piangere ovviamente!!!

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    6. Non hai torto: i Micronauti furono prodotti dalla Mego su licenza della Takara, che produceva gli action figures di Jeeg. Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Micronauti

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  2. La pistola TH3! Ero oramai grandicello (si andava per i 14) ma io sbavavo a vedere quella più piccola (che scopro adesso chiamarsi tharos) ed alla fine la ottenni (scassata) scambiandola con un pacco enorme di figurine assortite. Per poi tenerla imboscata per evitare le irrisioni di amici e parenti....
    Comunque era fatta da dio, bella pesante e solida. Lacrimoni in KM lanciato.

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  3. I due bambini della Ciokolàt, la doppia cannuccia, la penombra, lo sguardo ammiccante, è una roba DECISAMENTE equivoca!!
    PS urge petizione per inserire il verbo riflessivo "impappatarsi" nel dizionario antristico!

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  4. ma solo a me la bambina che viene lanciata giù dalla scarpata con la mini geep, sembra troppo BEPPE GRILLO in miniautura? asd


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  5. Nooooooooo! La TH3! Casco rosso/verde, pistola, computerino scrauso sul petto, stivali di gomma da pioggia, cinturone da cow-boy perché non trovavo di meglio, sottotuta termica da sci e mantello nero in feltro fatto dalla nonna. E' stato il mio costume di carnevale per anni e anni quando ero alle elementari. Poi il casco non mi entrava più e mia mamma ha impacchetato tutto e l'ha dato ai "bambini poveri"! Dio, quanto odiavo i bambini poveri... Si prendevano sempre il meglio!

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    1. Se il casco rosso e verde aveva delle lucette in fronte, lo avevo anche io! Qua la mano :D

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    2. Yes! Era lui! Mi pare, ma non voglio spararla grossa, di aver vinto tutto il set (casco+pistola+computerino da petto) al Luna Park...

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  6. TH3, che spettacolo! Dalle foto continuo a trovarli fichissimi poi dal vivo non saprei...
    Non ricordavo che i personaggi di The Black Hole fossero magnetici, quindi potevamo mixare i corpi dei Micronauti con i loro, ad averceli ci proverei!!!

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    1. Ryoma, ma sei te quello con lo stesso nick sul forum di giocattolivecchi? Nel caso, mi mandi una mail che dovrei chiederti una cosa? Gracias!

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    2. @Ryoma
      Io ho Vincent e ti confermo che è perfettamente compatibile coi Micronauti ;)

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    3. Anch'io avevo Vincent! Tu avevi il casco della TH3 rosso/verde come il mio...
      Momento! Momento! Momento! Non è che sei uno dei "bambini poveri" ai quali mia mamma portava sempre tutto! Se sì, sappi che ti odio profondamente da 30 e rotti anni! :-D

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    4. @Zio Portillo
      No no, anche se ora che mi ci fai pensare, li trovai entrambi in negozi di usato.... vuoi vedere che... :-P

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    5. No Doc a quanto pare siamo omonimi, sorry.

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    6. Io li ho fatti i mescoloni di pezzi, come documentano queste mie foto:
      https://lh3.googleusercontent.com/-Rvc8E9R8ocs/VHjloF2f4wI/AAAAAAAACOQ/C82kzViRIdg/s800/Maximilian05.jpg
      https://lh3.googleusercontent.com/-3w8ty3PPn8E/VHjlw8SCDXI/AAAAAAAACOY/PktIogubQXg/s800/Maximilian06.jpg

      Ho anche STARS, ma finché non ritrovo il suo braccio sinistro sperso chissà dove, faccio conto di non averlo.
      Qualcuno ha un braccio sinistro da vendere? XD

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    7. Ciao, io ricordo bene che di black hole avevo il robottino quello piccolo dei tre (Vincent) e non era magnetico! Era di plastica, senza magneti, ma era identico a quello della pubblicità. Non ricordo nulla del film, ma ricordo che mi faceva impazzire

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  7. Mica li conoscevo sti Micronauti, me tapina, però per anni mio fratello ha chiamato Micronite la mia ciccetta. La Micronite...
    Avevo la maledetta, anarchica e demoniaca Maglieria Magica, con le sue fuorviantissime istruzioni per fare anche i "pezzi aperti" e non solo tubi. Credo di averla uccisa spaccando un dentino alla volta.
    *asciugobruchette*

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    1. Se ti può consolare la fanno ancora, in veste solo apparentemente diversa, ma sempre lei, dentino per dentino. Ne hanno regalta una branded Algida Str0nza alla mia pazientissima figlia mentre io ridacchiavo infame in un angolo. Mollata lì al secondo giro di calza.

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    2. Maledetti tubi di lana inutili: ho cercato di farci qualcosa: scaldamuscoli. Erano gli anni giusti, li ho infilati pure al gatto.
      Ma fatale fu la lana glitter: un accrocchio e sbam primo dentino morto. E via verso la sua fine.

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  8. al di là del valore Mariomerolo delle pubblicità in sè (avevo il cinturone TH3, a cui avevo attaccato però una pistola pezzotta in quanto non possedevo l'originale) devo ringraziarti Doc perchè mi hai ricordato una storia di Topolino che avevo rimosso... e che andrò puntualmente a rileggere. Dello stesso periodo, sempre in piena invasione robotica, c'era pure "Paperobot contro Paperoidi" anche se era più una cosa fantascienza.

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    1. i Micronauti erano un pò un must all'epoca ma erano il regalo delle grandi occasioni... dopo aver perso un bel pò di componenti di quello bianco riuscii a farmi regalare prima Emperor (dorato con volto a "teschio" decisamente inquietante) e soprattutto Red Falcon, che era davvero tutta un'altra storia. Doc quali sarebbero i retroscena della Takara che giustificherebbero la scopiazzatura di Jeeg?

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    2. I Micronauti nacquero come una linea di giocattoli dell'americana Mego (la stessa dei pupazzini dei super-eroi), riciclando (su licenza) gli stampi di alcune linee della giapponese Takara: Microman e Jeeg. Il che spiega sia perché Baron Karza e soci somigliassero tanto al robot di Hiroshi, sia perché le linee di Micronauti fossero così diverse tra loro.

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    3. ahh ok credo di aver capito... ecco perchè erano così diversi i Micronauti "alla Jeeg" dagli altri pupazzi (come si vede anche nella foto della pubblicità dell'Ergo)... c'era anche una fantomatica "Micronite" che era una specie di roba gommosissima e appiccicosa in un contenitore a forma di meteorite.

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    4. Confermo. Una poltiglia rosa-carne della consistenza di un chewing-gum premasticato, che però si ammorbidiva con la manipolazione o il calore. Probabilmente un progetto fallito di qualche industria chimica riciclato in giocattolo. Aveva caratteristiche di resilienza particolari, se tirata con dolcezza "filava" come una cingomma, se strappata, si spezzava di netto, similmente era tenera alla manipolazione, ma rimbalzava violentemente se appallottolata e lanciata.
      Aveva anche la discutibile caratteristica di asportare l'inchiostro dalla carta stampata, riproducendo una copia delle immagini sulla superficie e mutando inevitabilmente il proprio colore in un grigio-guano dopo qualche giorno di gioco.
      Aveva anche un odore caratteristico che, quando lo sentii, mi riportò improvvisamente a qualcosa di simile con cui avevo giocato anni prima. Ora, visto che in quel periodo lì avevo circa undici anni (fatevi i vostri conti) e che i ricordi erano vaghi, era probabilmente qualcosa con cui avevo giocato a tre, quattro anni, quindi vecchia forte. C'è qualcuno che ricorda che cosa fosse la Micronite prima di essere brandizzata come tale??

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    5. Mi sembra si chiamasse balzak(o una roba del genere) era di un colore verdino fosforescente con un odore che mi ricordava i chewingum a confetto.
      Nei paesi anglofoni la chiamano silly putty ed è tutt'oggi commercializzata.

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    6. Ho ritrovato la tua risposta solo ora e ti ringrazio, ma occhio, davvero OCCHIO a non mettere quel nome lì sulle immagini di google davanti a occhi indiscreti, :-D
      Se si chiamava davvero così, l'uomo del marketing che l'ha pensato deve avere avuto una carriera molto breve (e devo dire che visto l'aspetto del prodotto, ci stava).

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  9. Oddio l'hulk magnetico...quanti ricordi!!!

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  10. Alla fine la Fonzie per arginare almeno in parte il fenomeno dell''impappatamento, raccomanda almeno di leccarsi le dita

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  11. La TH3 ! L'Avevo rimossa ma possedevo la pistola , che ricordo pesante e ben fatta..... ma del background nulla, ammesso che ne avessero uno ma che MERAVIGLIA ..... Bruschette assortite

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  12. TH3
    Avevo una pistola ed in seguito un casco, recuperato usato anni dopo. Non so che fine abbiano fatto :(((((

    PS Ma solo per me la bambola di Candy non le somiglia per nulla e sembra invece identica a Georgie? XD http://www.paffio.it/Lady_Georgie/Georgie_immagini/001/Dvd00042.jpg

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  13. Bella, Doc...
    io credevo che nella pista Sorpasser vi fossero davvero quattro automobiline...e questa tesi fu accettata da buona parte dei miei compagni di scuola.... doveva ancora arrivare un'altra mitica pista con le auto che andavano pure a testa in giù... mi pare si chiamasse "Bolidi Rampanti"..boh?
    Tanti ricordi...la SantaRosa e il berrettone lasciato dall'ex testimonial Lino Toffolo... i radiocomandi Polistil, i Goldrake fasulli...

    E poi, quella indimenticabile storia: l'invasione dei maxi - robot...con un credibile antefatto preistorico (mancano solo i tripodi....) ed un finale epico (che non riveliamo a chi non lo conosce)...

    Aggiungo un'altra storia robotica, ricordando anch'io la bella saga dei Pperobot contro i Paperoidi di "Ducklien": quella del depositone robot....ma ne ho ricordi davvero vaghi...

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    1. i paperoidi di romano scarpa! Lo stesso autore poi li inserirà nel suo kolossal "testamento artistico" Paperolimpiadi!

      Tra le storie a tema Ufo Robot, impossibile non ricordare gli assonanti "Gufo-Robot"

      http://coa.inducks.org/s.php?c=I+TL+1249-AP

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  14. Ricco non lo sono mai stato, ma avevo sia il casco mascherone che la pistolotta fantascienza della linea TH3. Grazie mamma e papà! :-)
    Ricordo poi che staccavo la maschera e usavo solo il casco per girare col Ciao di mia sorella nel cortile di casa. SOB!

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  15. Riccardo-Pd / @Agorick (twitter)18 maggio 2015 alle ore 11:37

    pistola tharos e topolino 1301-1302 presente ! :) c'ho uno strudel nell'occhio dall'emozione sigh

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  16. Doc,parlando dei Micronauti,ma sai se la serie a fumetti della Marvel merita? Considerato che era scritta da Bill Mantlo mi fiderei a prescindere,ma vorrei avere un parere più approfondito nel caso l'avessi letta.

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    1. Ne ho letto diversi numeri, una vita fa, e mi erano piaciuti.

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  17. nuooo, l'orologio di Turing delle GM! L'avevo completamente riomosso, e sì che me lo portavo anche a letto (in caso di improvviso attacco nazista). Eppure non ho un ricordo preciso di come e quando me ne sia separato (forse in seguito a uno 'sparaflashamento' dei Servizi segreti britannici)

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  18. Questi numeri li ho letti, recuperandoli a casa di una zia. Ricordo che mi chiesi subito se qualcuno avesse davvero fatto lo sforzo di inviare un proprio disegno alla Santarosa per vincere quel po' po' di berrettone urendo. ^_^
    Invece le bambole "Alessia" mi piacevano, e se ai miei tempi fossero state ancora in vendita penso che ci avrei fatto un pensierino. Hanno un certo fascino gotico. ^_^

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  19. Sempre garbata la Fiba. W la Fiba e le sue bambole.

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  20. L' HULK MAGNETICO ! mamma mia che lacrime... mi ricordo che mi erano rimasti solo gli arti... al punto che il resti mi sembrava di averlo solo sognato.
    I miei alla fine han buttato via quasi tutto :(

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  21. Cioccolato sembra graziosa, chissà se si trova ancora da qualche parte... XD

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  22. di sicuro il bambino subissato a Dribbling e fotografato da tergo (neanche degno di mostrare la faccia) sarà finito in qualche giro di droghe pesanti

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  23. Doc ma il carrozzino di Mamy è lo stesso di Lone wolf and cub con aggiunta di tendina...

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  24. La cosa incredibile di questa rubrica è che spesso ti fa tornare in mente cose a cui mai e poi mai avresti più ripensato. Tipo, l'Hulk di metallo che sono sicuro di avere avuto e di averci giocato parecchio, perché ricordo benissimo come si muoveva, la consistenza e il peso, di come lo facevo interagire con i Masters... ma poi boh, buio pesto, totalmente dimenticato. Svanito e probabilmente lasciato in chissà che casa d'amico, cuggino, prato di montagna o campeggio di mare.

    Ricordo potente invece quello del pupazetto di Vincent di "Black Hole" (visto al cinema col babbo). Anche quello chissà dove e come finito...

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  25. Ma il Dr Steel due lire per un paio di scarpe e una maglietta non le aveva?

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    1. Villanzone d'altri tempi. Tempi poveri.

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    2. Dr. Steel era come Dr. X, l'arcinemico di Action Man, un poveretto vessato dal crudele protagonista dotato sempre di mezzi e armi super-fighi mentre lui doveva scappare a piedi. Il povero Dr. X, tra l'altro, era pure disabile, pieno di protesi meccaniche, una calotta metallica sul cranio... Al liceo ci divertivamo a reinterpretare le pubblicità di A.M., dove il protagonista risultava sempre come il cattivo della situazione.
      "Quando è in viaggio Dr. Steel, mele e pere son con lui"

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  26. Credo che "Pezzo dopo pezzo il modello ti cresce tra le mani. Ci vuole solo un po' di pazienza" meriti di diritto la nominescion a slogan simbolo delle Pubblicità Fuorvianti! :-D Sono cose che non sono cose.
    P.S. e un minuto di raccoglimento per la povera bambola Alessia... Quando ho letto il commento stavo cadendo dalla sedia dal ridere!

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  27. Ahhh ... che tempi che erano quelli del Pozzo e il Pendolo ..
    Hulk invece era osceno! Ehehe

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  28. Grazie Doc, i mascheroni TH3 li avevo totalmente rimossi e mi sono piombati addosso a tradimento con potenza abbruschettante massima.

    (ma dei rigazzini incoolarelli del logo della Giordani ne vogliamo parlare?)

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  29. Ma facendo i seri per un attimo, quanto era agghiacciante l'iniziativa delle patatine Pai di regalare un vero cucciolo di cane ai bambini, che in questo modo erano implicitamente incoraggiati a considerarlo una delle tante "sorpresine" e magari abbandonarlo senza tanti rimpianti in autostrada...

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  30. Calcio volante alla mascella con il robot magnetico S.t.a.r. di Black Hole che, poi, avevo interamente dipinto di vernice bianca fosforescente...
    Comunque, la vita mi ha detto bene: anch'io ho un sacco di amiche calde, calde.
    Caddu, caddu!

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  31. Oh, marò (indiani), il casco e il corpetto TH3. Impossibile da ricordare perché troppo impossibile da avere a quei tempi. Sogni (secchi) di infante.
    Oh, se proprio devono, sempre meglio i flauti del mulino bianco che quelli del mulino nero.

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  32. Rivoglio il mio dribbling!! Mi manca. Cacchio quanto mi manca! Ricordo ogni trucco per fare goal, ricordo i calli sui polpastrelli...era una cretinata ma quando mi piaceva.

    Inoltre sono sorpreso del commento sulla pubblicità più fuorviante. E' verissimo! Io comprai le stunt cars per la pubblicità di topolino. Le auto in realtà erano orrende! Non cromate, di una plasticaccia opacissima e scolpite di merda. Brutte come la morte. Per rimontare gli sportelli ti arrabbiavi e per farle scontrare era un casino perchè andavano per i fatti loro. Soldi buttati. una rabbia.

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  33. "Il pozzo e il pendolo"...brutto gioco e brutta pubblicità.

    Orologio decodificatore: basato sul più vecchio ed insicuro sistema di crittografia, il cifrario di Cesare.

    Fonzies: come in ogni prodotto che contiene formaggi, si dice semplicemente "formaggio" senza specificare quale. Ma ci sono un sacco di formaggi nel mondo.

    Ciokolàt:assaggiato e buono.

    Flip Flopp: interessante, ma quel Goldrake sformato è inguardabile.

    Ottima la storia dell'invasione dei maxi-robot, sceneggiata da Giorgio Pezzin ed illustrata dal Bargadà Studio. Una delle migliori mai lette. Ricorda Kyashan, ma lì l'esercito di robot c'è veramente.

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