C'è chi dice no. Perché ti sei scocciato del multiplayer (post lungo e noioso, se non fosse per Lamù mezza nuda)

Old school
Non sai come sia successo, ma eri lì e a un certo punto, proprio quando meno te lo serendipitaspettavi, ti sei detto: ok, mi sono rotto i coglioni di giocare online […]
Old, dirty plumber
È un discorso lungo e complesso, che per amor di sintesi ed ergonomia bloggistica dividerai in questo medesimo post in due parti. La prima possono leggerla tutti, la seconda solo i videogiocatori che non ce l'hanno piccolo, non sono minchietti tipo fauna del gheimstop il sabato pomeriggio sul presto, non sono diventati videogiocatori ieri e per caso, non fanno kotick di cognome.

PRIMA PARTE: Il multiplayer, sinestesia di massa?
Il fatto è che quando hai conosciuto i videogiochi, ed era tipo l'inverno del '79, hai maturato questa convinzione che uno spendesse dei soldi per far muovere dei cosi su uno schermo unicamente per una o più tra le seguenti ragioni:

- arrivare a vedere cosa c'era dopo, e dopo il dopo cosa c'era alla fine del gioco
- dimostrare la propria superiorità nei confronti della macchina
- dimostrare la propria superiorità nei confronti degli altri giocatori della saletta, della classe, della cumpa
Saldamente aggrappato a queste coordinate, fermamente convinto che funzionasse così, hai continuato per trent'anni a finire avventure e sparatutto e platform, menare virtualmente la gente tra le nebbie analogiche e i protodelinquenti della sala giochi Numero 1, sottolineare con modi signorili le tue vittorie nei giochi di calcio e di guida, rivolgendo ripetuti gesti dell'ombrello agli sconfitti alla tua destra.
Ora, il gioco online non ti permette di fare nulla di tutto questo. Non c'è uno scopo, nel gioco online, se non quello del gioco online in sé. Continui a giocare perché vuoi continuare a giocare; meglio, perché senti di doverlo fare; peggio, perché non credi di poter fare altro. Si dirà: eh, ma in un CoD qualsiasi ci sono i gradi. Ma a quelli può arrivare qualsiasi Antongiulio di dodici anni, armato di tempo e pazienza. Alla bisogna, anche solo di tempo. Ci sono le classifiche, ma essere seimilacinquecentoventiseiesimo su sette milioni non è come essere primo tra 20 o 30. Per niente. Si dirà: eh, ma online ci puoi giocare con gli amici. Sì, certo. Se tipo hai quindici anni, non lavori dieci ore al giorno, appartiene alla nuova generazione perduta dei regiz bellaraga col cappellino. Ma per chi di anni ne ha quantomeno il doppio, ha una famiglia, lavora e ha poco tempo come quelli delle pubblicità del cepu - e in aggiunta fa degli orari del cazzo dettati dall'insonnia come te - il gioco online, se proprio, capita quando capita. Pianificazione zero, amici online alle sei del mattino zero, e ti ritrovi triste e stanco in mezzo a un gran scialare di minchietti americani ruttanti che ti costringono a buttare via le cuffie dopo mezzo secondo.

Call of Duty. Vedi anche alle voci: "Disturbo ossessivo-compulsivo", "Nichilismo", "Son tutti frosci col respawn degli altri
Una delle tue poche, vere esperienze gratificanti con il gioco online (visto che WoW non te lo sei mai cagato di striscio, diremo) risale a qualche anno fa. PES 6 su 360, obiettivo delle 100 vittorie in rete. Ci sei stato dietro per il tempo di 145 partite (e sì, era un'ottima media), e ti sembrava una figata pazzesca, e ti sentivi il re del mondo o quantomeno del quartiere, ma quando finalmente ci sei arrivato, quando hai sentito il jingle dell'achievement ed è apparso il bannerino grigio dell'achievement, poi, dopo, cosa ti è rimasto? Una manciata di punti e la sensazione di aver buttato nel cesso un casino di ore della tua vita che potevi dedicare, chessò, a finire il single player di almeno quattro, cinque giochi diversi. O a rileggerti Moby Dick di Melville per la terza volta.
Perché, e ora finalmente l'hai capito, in un videogioco non cerchi ormai altro che qualcosa da ricordare. Qualcosa che non ti faccia sentire, dopo, vuoto e scarico come gli zebedei di un pornodivo a fine giornata. Cerchi un'esperienza. Ma della qual cosa si occuperà la seconda parte del post, subito dopo l'intervallo.

INTERVALLO, con un video simpatico soprattutto per chi apprezza l'accostamento cromatico del giallo e del nero:

(ah, per la cronaca, il post sulle bressler pheeghe e quello sulle eroine Marvel pheeghe hanno bucato le 10k visite ciascuno. Internet, questo meraviglioso covo di maniaci)

SECONDA PARTE: Adoro andare da Starbucks anche se non bevo caffè perché sono allergico*
Se ti avessero detto trent'anni fa, quando tutto è iniziato, che i videogiochi sarebbero diventati i mondi tridimensionali dell'era PSone avresti risposto: wow. Se ti avessero detto che i videogiochi sarebbero diventati una roba come Uncharted 2, avresti risposto: ma vaffanculo, va, sto' cazzaro. E invece era vero. Eppure i videogiocatori di oggi a lamentarsi, tutti e sempre. Si ha tanto e si pretende di più, senza fermarsi a chiedersi se quel di più effettivamente esista. Perché, quanto può essere diverso il gameplay di un titolo dal gameplay di tutto quello che si è giocato in una vita intera? Peraltro, c'è una ragione sensata perché sia diverso, se tutto ciò che di diverso nasce in questa industria immatura diverso muore? Con un sacco di complimenti, ma muore lo stesso. E allora c'è che a un certo punto del gameplay ha iniziato a non fregartene più una cippa. Non hai come tua priorità da ludowanker quella di divertirti, visto che di divertente in giro non trovi più nulla. Facile così, che da scrittore fallito quale ti ritrovi ad essere, ti fissi per le storie, e tutto il resto diventi contorno. Che Heavy Rain diventi per te il gioco dell'anno, che ti goda l'andare in giro come un pirla giusto perché hai un cavallo e un tramonto western tutt'attorno a farti da scenografia (Red Dead Redemption), che alla fine ti senta soddisfatto da un gioco anche se il gioco, in sé, è un gioco dimmerda (Alan Wake), o che al contrario un titolo bello vivace ma con una trama pezzente e dei personaggi piatti ti lasci parecchio meh su una scala da zero a God of War III. Ché ormai ti interessa soprattutto una buona storia. Poi, quello che c'è attaccato si vede.

* Oh, senti, come li fanno loro i dolcetti ipercalorici nessuno
47 

Commenti

  1. Sbaglio, o avverto un pelino di Pessimismo Cosmico alla Leopardi, di fondo? Al di là, che sono d' accordo in linea di massima, secondo me il Multi rompe gli zebedei solo se glielo permetti: è un gioco SOLO fino a quando ti diverti. Se cominci a percepirlo diversamente, butta via tutto. Chiaro.

    RispondiElimina
  2. Perfettamente d'accordo con te, il multiplayer stanca e, almeno nella mia esperienza ventennale di giocatore rappresenta un serio limite al godimento per intero di un gioco, gameplay buono o meno.
    si può vivere perfettamente giocando soltanto le campagne in singolo, e le modalità co-op le gioco in locale con schermo condiviso, quando possibile, con un mio mio amico seduto accanto a me sul divano, come un tempo.
    e 70 euro per una campagna in singolo da 5 ore e un multiplayer infinito, magari non ce li spendo.

    RispondiElimina
  3. Il punto, correttore, temo sia proprio quello. Ma il pessimismo non c'entra nulla. Sono ottimista, io. Anche senza le gemelle napoletane in giro per casa

    RispondiElimina
  4. Bel post, meglio come al solito di tante merdate nostalgiche lette su altri siti/blog... però credo che il divertimento in un videogame sia ancora l'elemento da ricercare. La differenza la fa soltanto il modo in cui ognuno si diverte. Personalmente ho giocato pochissimo online, quelle poche volte non mi sono divertito e credo che limiterò la mia carriera videoludica al single player.

    RispondiElimina
  5. Doc, devi fare qualcosa per la tua insonnia! Ti sta distruggendo! :)

    (approvo cmq su tutta la linea. Ogni volta che provo a fare una partita a FIFA devo ricordarmi di staccare le cuffie dal botolo)

    RispondiElimina
  6. Questo post fa indubbiamente pendant con la mia tesi di laurea:

    "Dinamica sociale del gioco on-line. Il caso di una comunità virtuale". :)

    PS: La giapponesina che ritornella "suki-yo, suki-yo, suki-yo" è gradevolmente fraintendibile (della serie: il vero intento del Doc è quello di trasformarci tutti in maniaci depravati tramite l'impiego dei messaggi subliminali... ;) ).

    RispondiElimina
  7. il multi online è uno dei sogni che si aveva da ragazzini al bar, non lo puoi negare, giocare contro gli amici da casa, in qualsiasi momento, confrontarsi col mondo intero, il multi online è una delle applicazioni più soddisfacenti del videogioco

    detto questo quello tuo sarà un periodo, si vede che hai esagerato negli ultimi tempi, tra l'altro lo sto attraversando anche io proprio in questi giorni.. dopo cinque mesi di multi competitivo quasi quotidiano, tra halo reach e black ops, non riesco più a giocare a niente, sono ormai due settimane che non accendo una console e ne avrei di roba da iniziare... certi giochi, specialmente quelli di guerra, diventano una droga come avevi ben descritto in uno dei tuoi twilight, ti succhiano la vita fino ad esaurirti, ma basta smettere per un po', disintossicarsi e tornerà tutto come prima, nel bene e nel male

    molto più preoccupante invece seconda parte del post, ovvero la deriva che hai preso verso quei giochi sempre meno giochi, quello sì che è l'inizio della fine

    va beh dai, non ci resta che scop@re, in attesa che la voglia di giocare ritorni

    RispondiElimina
  8. La trama, sì, ok, pure io oramai cerco la facchin' trama.
    Però, non stiamo diventando degli automi che fraggano nazisti/russi tra un filmato in HD ed un altro?

    RispondiElimina
  9. Doc, ci stiamo facendo vecchi noi o siamo tutti vittime dell'impostazione "sbava per l'hype, acquista al day one, comincia a sbavare per il prossimo hype"? Perche' un'industria che si regge sull'hype e' un industria che si regge sull'insoddisfazione cronica dei suoi clienti. Cmq personalmente al momento sto avendo un periodo indie. Provare decine di giochini uno appresso all'altro mi riporta ai tempi delle cassettine.

    RispondiElimina
  10. Ralph, il re dei videogiocatori epicurei :)

    Marte: Azusa Yamamoto meriterebbe settanta post di suo, altro che storie

    Sciuscia: sì. Ed è per questo che i giochi in cui si fraggano nazisti e russi non riesco più a farmeli scendere

    RispondiElimina
  11. Bruno: sì, l'indie è una possibile via d'uscita. Fintanto che l'indie è vero indie, e non la prossima cazzata per PSN e Marketplace di cui parlano tutti. Altrimenti si è da capo.

    RispondiElimina
  12. No no, parlo proprio di indie-indie (anche se diversi "giochilivearcadedicuiparlanotutti" mi sono piaciuti). XBLIG su 360, robe in flash o simili su PC. Spendi poco e comparisci! E certe robe su XBLIG mi hanno fatto ricordare del perché sono stati inventati i voti sotto (ma molto sotto!) il 7 nelle scale di valutazione. Emozioni di una volta!

    RispondiElimina
  13. Grande post Doc, sei riuscito a mettere nero su bianco e in grassetto quello che penso da anni.
    Da parecchio tempo l'online (soprattutto quello competitivo) è un'esperienza in cui i lati negativi (rompipalle, insulti, gente che entra ed esce a cazzo) superano abbondantemente quelli positivi.
    Molto interessante poi la prima osservazione di Ralph e rilancio pure, facendo lo psicologo dei megojjoni: non è che l'online rappresenta un modo un po' adolescenziale di vivere il gaming (in cui ci si concentra sulla prestazione più che sull'esperienza)?

    RispondiElimina
  14. Beh, io dopo decenni di semi-agonismo simil-pro-gamer su "Starcraft" & derivati, oggigiorno mi dedico praticamente solo ad "HatTrick". Questo è il mio massimo in ambito "multi", quotidianamente (e son contento così). :D

    RispondiElimina
  15. Io ho giocato 2 volte in multiplayer. Due di numero. La prima quando ho comprato l'icsebocse e c'erano i tre mesi a sbafo, la seconda quel weekend ammericano che c'era il live gratis.

    Mi ha annoiato entrambe le volte.

    Comunque stiamo diventando vecchi Doc, dobbiamo lasciar spazio ai giovani, la nostra era sta tramontando.

    RispondiElimina
  16. All'inizio (prima che arrivasse WoW) pensavo che l'online sarebbe stata l'ultima frontiera: giocare con personaggi gestiti da altri giocatori. Fantastico.

    Poi è arrivato WoW e tutti i suoi cloni in cui lo scopo ultimo NON È una storia (cosa che invece dovrebbe essere la chiave di un GdR), ma farmare/grindare/levellare. Che palle.
    Un anno di FFXI e a posto così.
    Almeno finché non arriveranno The Old Republic e il MMORPG del World of Darkness: il primo alla fine è Star Wars e purtroppo quel brand suscita sempre in me delle speranze legate ai ricordi dei VERI episodi della serie e il secondo potrebbe essere bimbiminkia-free come EVE online.

    Gli FPS/i giochi di guida/sportivi in multi non mi sono mai piaciuti. Rock Band è carino, ma in multi insieme è il party game definitivo.

    E cmq sono d'accordo: un gioco dev'essere prima una bella storia/esperienza, emozionare e coinvolgere.

    PS: la Lamù strabica con le orecchie finte al posto delle corna finte è di una pezzentaggine fantastica!

    RispondiElimina
  17. Tommy, non mi dire così, che già ci sono i minchietti che mi danno del voi in ascensore.
    Comunque la discussione si sta facendo interessante, e quanto dice Bender credo sia un po' il succo della questione. O no?

    RispondiElimina
  18. I CoD sono una brutta bestia. Il peggiore per me è stato modern warfare 2, non riuscivo a staccarmi dall'online, giochi e giochi arretrati per giocare online con gli amici, sbloccare tutte le armi, passare al prestigio successivo e vedersi ribloccato di nuovo tutto. Poi per fortuna, è uscito black ops, e vedendo che sforzava la lente della ps3 in una maniera oscena ho iniziato a prendere le distanze, la mazzata finale me l'hanno data gli hacker sempre su mw2. Provate a fare una partita Cerca e Distruggi su mw2 e poi ditemi come vi trovate! : )

    RispondiElimina
  19. Ah, scusate, l'unico FPS in multiplayer che DAVVERO mi ha catturato è stato Left4Dead (sia il primo che il secondo): multigiocatore in co-op obbligatorio, sequenze fantastiche che prendono in giro/d'esempio i classici film horror di zombie e una giocabilità classica lo rendono un vero must try.
    Proprio bello.

    RispondiElimina
  20. Ecco, per il coop c'è ancora speranza. L4D gran bello. Solo che anche lì: ci giochi con gli amici? Bellissimo. Ci giochi con tre americani che si divertono a spararsi addosso a Vicenza? Gran bel momento WTF

    RispondiElimina
  21. Fondamentalmente i problemi del gioco on-line (solo nella sua veste "MMO", tuttavia. Gli "RTS" sono ancora abbastanza immuni dal morbo...) sono i seguenti:

    - FARMING/GRINDING: Non ho ancora trovato un solo VG "di massa" dove il concetto di gioco sia diverso da: uccidi in sequenza X mob e droppa Y items, consegna gli items a Z e quindi accetta una missione più avanzata che ti ripropone lo stesso schema, ma aggiungendo al tutto la componente "muoviti da A a B"... Dopo un po' sale la noia.

    - BM: I bimbiminkia regnano sovrani OVUNQUE! Qualsiasi cosa tu faccia ti danno del n00b. diversamente, se sei pro ed i newfags sono loro (e quindi tecnicamente li sdereni anche se usi mouse e tastiera con i piedi...) sei un cheater. Se schiatti ti sfottono. Se li killi ti sfottono... Morale: una persona che come me vuole divertirsi e passare un po' di tempo in serenità non è che digerisce molto bene il clima di un qualsiasi VG "MMO" attuale, diciamo... :-L

    - CHEATERS: Problema diffusissimo che ammazza la voglia di fare qualsiasi cosa, online, e che, tipicamente, si somma agli altri due problemi suddetti, peggiorando la situazione.

    Tirando le somme, si. E' innegabile. Tutti questi aspetti sono decisamente adolescenziali perchè un "anziano" come me si stanca facilmente a reiterare sempre le stesse azioni, tipicamente non sbrocca contro avversari che non conosce e perde con stile (un "GG" non si nega a nessuno, fosse anche un "GGnoRE"...) e, soprattutto, non ha quella smania di primeggiare ad ogni costo che spinge il BM medio a cercare hack anche per ICQ e Skype, per dire...

    Detto questo, per esperienza personale tutti i gamer di un certo livello, arrivati ad una determinata età, appendono il mouse al chiodo ed iniziano a tirar scemi per giochini indie minimali o ipercreativi alla "minecraft" o si buttano sui pochi webgames che non obbligano l'utente a mangiare e dormire davanti allo schermo...

    Magari siamo vecchi noi, ma io che del 1999 gioco on-line non da casualgamer posso testimoniare con convinzione e cognizione di causa che in questi anni l'utenza è radicalmente cambiata. L'età s'è abbassata considerevolmente e l'etica di gioco/moralità s'è imbarbarita non poco.

    RispondiElimina
  22. Se posso dire la mia esperienza, io online ho giocato principalmente giochi di mazzate (Tekken 5 DR, Tekken 6 e Fight Night 4), che tra parentesi per i giochi di mazzate l'online è una salvezza, ché a giocare contro la CPU ci si fa du balle.

    Comunque sarà che la complessità di 'sti giochi, sarà il sistema di ranking, non ho mai avuto noie particolari, anzi in Tekken 5 DR ho pure incontrato un po' di gente con cui facevamo dei megatornei. Sarà IL CODICE DEL GUERRIERO?

    Certo ogni tanto qualche infamata e qualche sberleffo me la sono beccata, ma da vero signore non ho mai replicato... vabbé dai, a parte una volta a FN4 che ho mandato al tappeto uno che m'aveva battuto all'incontro prima e m'aveva dato del LOZER. Sono soddisfazioni!

    Anche nel coop (Left 4 Dead, RE5), ripeto sarà una fortuna mia, ma non ho mai incontrato tutte 'ste orde di rincoglioniti che si ammazzano a vicenda. Al massimo qualcuno che m'infamava se rimanevo indietro o mi perdevo nelle mappe, ma ehi, è la legge della giungla!

    RispondiElimina
  23. D'altro canto però è vero che c'è gente malata: ho sentito che c'è gente che se la paghi e gli dai i dati del tuo account Live, ci si collega e con un paio di hack ti fa arrivare al livello max con tutto sbloccato. E dicono che si facciano pure bei soldi! rob da mat

    RispondiElimina
  24. Non ho mai creduto molto nell'accoppiata "Internet-videogiuochi".

    Personalmente, online ho giocato solo a PES. E anche lì, a parte le scorrettezze varie e la gente che inspiegabilmente mentre viene pettinata 4-0 stacca il collegamento, dopo un po' ti viene a noia.

    Ho provato una mod per giocare online a GTA:SA, carina ma ho fatto solo figure da n00b.

    Per il resto : la puntata di South Park su WoW ha spiegato perfettamente cosa si può pensare del MMORPG. :D

    RispondiElimina
  25. Se è per questo ci sono le "farm" in Cina. Gente pagata per giocare ininterrottamente agli MMORPG più in voga allo scopo di droppare gli oggetti più rari da rivendere successivamente per soldi veri...

    Poi ci sono i progamers che si "affittano" a chi vuole giocare con loro, vendendo pacchetti di games e/o lezioni a costi predefiniti... Oppure li puoi assumere per livellare il tuo account. Un famosissimo Pro italiano del quale tacerò il nick, ai tempi di "WC3"/"TFT" garantiva: "Account con il numero di win che volete voi" ed aveva un'apposita pagina web per gestire economicamente il tutto...

    E poi c'è la solita gente che muore per aver giocato ininterrottamente per 56 ore al videogame di turno, senza mangiare ne dormire...

    C'è di tutto. Potrei star qui fino a domani a scrivere. ;)

    RispondiElimina
  26. volevo scrivere, dopo attenta lettura, un lungo post anche intelligent, poi la mia connessione a pedali ha finito di caricare il filmato e quando ho sentito che la giapponesina afferma con orgoglio e il sorriso sulle labbra che "succhia"....scusate ma mi son perso....forse il vero esperimento è proprio questo...

    RispondiElimina
  27. per me non è questione di età, di classi di giocatori e neanche di esperienze diverse, ci sono titoli online che come esperienze di gioco sono ai massimi, divertentissime, prendiamo halo reach, una coop a leggendario in 4 è qualcosa di totale in termini di divertimento, di spessore, di appagamento, stesso discorso per il multi competitivo dello stesso gioco, o di quello di un mario kart wii o di molti, moltissimi altri giochi.



    diciamo che bisogna approcciarli nel modo giusto, personalmente se mi insultano online non me ne frega niente anzi ci scappa un sorriso, se giocano in modo scorretto esco dalla partita e ne cerco altre, il modo di giocare bene, a bei giochi online, lo trovo sempre

    non riuscirei mai a rinunciare a questo tipo di esperienza di gioco così come non riuscirei a rinunciare ai classici titoli da giocare da solo, offline, sono perfettamente complementari


    in definitiva, e prima di tutto, è sempre e solo una questione di qualità: ci sono giochi belli e quelli brutti, che siano online o da giocare da soli è solo un dettaglio.

    RispondiElimina
  28. Dottore! Scrivi cose un po' da hipster ma ti voglio bene lo stesso!:D

    Non ti preoccupare che la fase del troppo gioco online è inevitabile passarla e si passerà più e più volte, visto che ormai la linea di evoluzione dei giochi è quella. Perfettamente concorde con il tuo pensiero. In particolare quello che dice che un buon single player batte un buon multiplayer compulsivo.

    Non mi convince il discorso iperabusato dagli over trenta rispettabili con famiglia che si riassume in: "non ho tempo e quindi voglio giochi più facili".

    L'evidenza dei fatti rappresentata da questo meraviglioso blog mi dimostra che anche tu di cose ne fai, semplicemente il videogioco è una passione seconda a molte altre nella tua vita privata. Non è una colpa e non va giustificata. Puoi metterci anche un anno a finire un bel VG (che poi è la mia norma), non ti far prendere dalle manie consumistiche!

    RispondiElimina
  29. No, Matteo scusa, ma non ci siamo capiti: giochi facili un cazzo. Chi li vuole? Ci si lamenta semmai del fatto che per accontentare i minchietti "hard" sia il nuovo normal, "normal" il nuovo "easy" ed "easy" il nuovo "monkey with problems".
    I giochi me li mangio, di tempo l'insonnia me ne dà quanto voglio, e non tutto finisce sprecato a scrivere minchiate per il blog. Il punto è che il tempo io ce l'ho quando non ce l'hanno i miei amici, quindi l'online di un gioco qualsiasi, a orari improbabili, sono costretto a viverlo con perfetti sconosciuti. Sconosciuti spesso e volentieri zingari e minchietti e caciaroni.
    E a quel punto.

    RispondiElimina
  30. Ah Doc, a me i pischelli davano già del lei prima dei 25, quella me la sono messa in tasca ormai :-)

    Però l'online con i tuoi amici è una variante del giocare con i tuoi amici, mentre l'altro online è un po' diverso.

    A me non piace molto, lo trovo noioso, ma immagino che per veri appassionati di corse o di picchiaduro quella sia la salvezza dopo un po', perché in effetti la CPU dopo un po' la batti.

    Capisco meno l'online di giochi come GTA, ci ho provato, morivo sempre senza aver fatto niente e allora vaccaghér...

    Quando dicevo vecchio intendevo con un approccio vecchio. Per esempio, io ho adorato il single plazer di Operation Flashpoint: Rising Dragon. Difficile, verosimile, bastardo perché muori con un proiettile e la prima volta col cavolo che vai avanti in modalità "normale". A tutto il mondo ha fatto schifo per colpa dell'online.

    Call of Duty 14 a me ha rotto, lo trovo anche un po' ridicolo, molto tamarro e insomma lasciamo perdere, però pare sia la pheegata del secolo grazie al suo multiplayer.

    Che ci vuoi fare? Alla fine sono contento di aver giocato OF, ma so già che Red River farà cahare per colpa dei bimbiminchia che si lamentano che l'online era pessimo.

    E anche io adoro le storie fatte bene nei videogiochi (Mafia II, mannaggia a te), ma poi scopro che i ragazzini giocano a GTA e non gli interessa la storyline, ma semplicemente far esplodere le cose e uccidere le prostitute.

    Cose che ho fatto anche io, per carità. A 15/16 anni. Con GTA. Il primo. Per due settimane. Dopo mi sono anche stufato di far saltare macchine della polizia.

    Solo che il mercato non lo faccio io, che alla mia età ho cominciato a giocare a Fable II.

    RispondiElimina
  31. I minchietti sono ovunque, quantunquemente. C'è chi dice che noi tutti, un tempo, si è stati minchietti. Ma non è vero. PER NIENTE. L'ignoranza dell'orda alle porte è sconfortante. La nostra generazione se la sono incoolata con grazia i sessantenni al timone, perciò il futuro è loro. Di questi che scrivono "gli hanni". Con l'acca.

    RispondiElimina
  32. Peggio: scrivono anche GLI HANNI '80

    RispondiElimina
  33. La forma più pura del multiplayer è:
    -Stanza fumosa;
    -Divano cigolante;
    -Bevande fredde a schifo e cartoni di pizza sul pavimento;
    -Qualche amico;
    -Chilometri di cavi in giro;
    L'Online è una variante, più comoda con gli amici, più "tecnica" con gli sconosciuti, ma per me meno appagante.
    Non a caso, ci gioco nulla online.

    RispondiElimina
  34. Tommy: anch'io ho apprezzato il single di Dragon Rising, sentendo parecchi pareri in giro pensavo di essere l'unico.
    Non tutta la campagna ovviamente (ha diversi difetti, soprattuto di gameplay), ma alcuni momenti che secondo me valgono tutto il gioco, come quella missione notturna in cui si colpisce l'obiettivo con una bomba a guida laser e poi ci si trova a fuggire attraverso il territorio nemico: ti fa sentire davvero braccato (e ti spinge a farti strada in modo aggressivo).
    Questo è un esempio di esperienza, in un gioco fra l'altro tutt'altro che perfetto.
    Comunque penso che l'approccio adolescenziale non sia legato solo all'età.

    RispondiElimina
  35. Peggio ancora. Scrivono:

    "O 15 anni. SN nato negli hanni '90" :D

    RispondiElimina
  36. E nel frattempo, comunque, i minchietti fanno opinione.
    Bellissimo video iutubbo che spiega come nasce la recensione del minchietto che ne sa:

    http://youtu.be/4Z2Z23SAFVA

    (via un frotto di siti, ma mi sembra, a giudicare dalla twittata, ne abbia parlato anche Ferruccio su singleplayercoop.com)

    RispondiElimina
  37. Che, tra l'altro, per la cronaca, "Super Press Space To Win Adventure RPG 2009" è una genialata megagalattica! :D

    http://www.newgrounds.com/portal/view/495903

    Probabilmente seconda solamente a "You Have To Burn The Rope"... :)

    http://www.kongregate.com/games/Mazapan/you-have-to-burn-the-rope

    Ma è innegabile, il primo BM che passa non ha abbastanza neuroni per apprezzare cose del genere! :D

    PS: Grazie per l'ispirazione. A giorni sbloggherò sui flashgames trendy che fulminano i neuroni di chi non ha i mezzi per coglierne lo spessore! ;)

    RispondiElimina
  38. Ho letto con estremo interesse questo pezzo, e mi ritrovo in pieno con la tua disamina, non solo perchè pure io ho iniziato a buttare soldi come te poco prima dell'80, ma perchè ora sento veramente , dopo più di 30 anni di carriera, di una storia decente, di essere conivolto dai personaggi, dalla trama, da un'emozione. E se si sta sotto le 10 ore è perfetto :D

    RispondiElimina
  39. Questa geniale vignetta del Makkox l'avete vista?
    http://www.ilpost.it/makkox/2011/01/20/la-realta/

    RispondiElimina
  40. Anch'io la penso come te, però ultimamente mi diverto molto a giocare online a minecraft. Zero competizione, molta cooperazione e tante risate. Resta il problema che se ti colleghi alle 6 non trovi nessuno sul server, ma quello è un problema difficilmente risolvibile.

    RispondiElimina
  41. @bender: i videogiochi sono come le donne, col tempo capisci che i difetti sono le uniche cose che meritano davvero:-) Fighissima la missione per uccidere il generale cinese: io l'ho completata sparando un solo colpo per uccidere la sentinella all'inizio, e poi basta, solo scappare e nascondersi tra gli alberi.

    Quanti sono gli FPS che ti permettono di finire un livello senza sparare?

    RispondiElimina
  42. So che c'entra poco, e che sono in ritardo sul post, ma dovevo assolutamente dirti che l'immagine di Megaman è bellissima.

    RispondiElimina
  43. miii, impossibile leggere tutti i commenti.
    Bel post Doc! Non condivido la prima parte sul multi: cioè hai ragione, ma il multi non va messo in mutuaesclusione al single, ci sono giochi che hanno senso in multi (wow, doom2, quake3) e ci sono giochi che hanno senso in single (loom :) , populous, pacman, god of war, tanto per citare cose di generi ed epoche diverse).
    Mentre la seconda parte è da oscar: non ho più tempo per dedicarmi a "capolavori" come alan wake, mass effect, uncharted2... non ho tempo per dedicarmi a capolavori come wow, red dead redemption... me la godo alla grande però con pacman dc tournament edition su x360, con castle crashers, con desktop tower defence su web (flash ora anche su facebook), con qualcosa di buono per la sua essenza , per la trama, non per gli effetti, per il 3d o per altre cagate. Meglio un katamary damacy che un call of duty. Pagherei sangue in litri per avere un altro grim fandango. La realtà è che queste piccole o grandi gemme ci sono ancora... è solo che è diventato più difficile trovarle in questo mare che abbonda di mediocrità e/o di effetti speciali.

    Buona ricerca e buon divertimento doc!

    RispondiElimina
  44. Bel commento il tuo, VOiD. Ma leggi quanto hanno scritto anche gli altri giovani, ché c'è della grande verità dentro.

    Minkia Mouse: è uno dei lavori di Josh Mirman.
    Check it out: http://www.mirmanism.com/illustrations.html

    RispondiElimina
  45. Ganzo il signor Mirman, grazie della dritta, Doc! Ho visto che fa anche delle strisce... me lo leggerò nei prossimi giorni!

    RispondiElimina
  46. ...o anche che ti smazzi tutti gli Assassin's Creed solo per trovare il prossimo frammento de "La Verità" sorridendo al Cat Fight tra Caterina Sforza e Lucrezia Borgia (e si, quello che si sta limonando è proprio Pietro Bembo).

    Ma vuoi mettere una bella storia coinvolgente con la soddisfazione di un Achievement da mostrare sul profilo?

    RispondiElimina

Posta un commento

Metti la spunta a "Inviami notifiche"per essere avvertito via email di nuovi commenti. Info sulla Privacy