Gundam MS Sensen 0079: manganellate tra mobile suit

Quando il Wiimote ha fatto la sua prima apparizione in pubblico, il popolo ludowanker tutto ha pensato a un'unica applicazione di quel telecomando travestito da controller. Milioni di spippo-giocatori in tutto il globo hanno sincronizzato le proprie frequenze cerebrali sull'immagine di sé stessi presi a mulinare una katana killbilla.
Poi è uscito Red Steel, e vabbé, ciao.
I ludowanker più nerd, però,
alla katana avevano già sostituito nottetempo nei loro sogni di (tiaspetto)gloria una lightsaber di Star Wars. Quelli più otaku, una spada laser di Gundam. Sogno concretizzatosi in questo nipposparatutto del luglio 2007, Gundam MS Sensen 0079, in cui, infilatosi nella cabina di un MS della federazione o di uno Zaku, il giocatore può smitragliare, cannoneggiare e spernacchiare i mobile suit nemici, per poi mettere la freccia, accostare e finirli a colpa di spada laser o (se si è deciso di sfruttare gli ecoincentivi per prendere uno Zaku) di ascione da combattimento. Solo che "finire" è una parola grossa [...]
Tra i tanti difetti di un titolo grezzo, certo non quanto il Gundam per PS3, ma grossomodo quanto tutti gli altri giochi dedicati a Gundam (che, per inciso, ai tuoi tempi si pronunciava gùndam, e ora invece è gàndam. Un po' come capitànàrloc che ora è capitanèrloc. O come Lamù, che ora è Labattonatigrata), una grafica da sparatutto per PC del 1996, la solita monotonia di fondo, una manica di personaggi sticazzi (ma Amuro e Char ci sono, sia pure solo nella modalità secondaria Ace Pilot Mode. Pronuncia: eisupairòttomodu), ma soprattutto il fatto che le armi bianche sono spuntate. Raggiunto uno Zaku con due millimetri di energia rimasta nella relativa barra, dovrai mulinare il Wiimote con fare aggressivo-onanistico per svariati secondi per finirlo. Che la tua spada laser non affetta all'istante come nell'anime e nei manga. Manco per niente. L'efficacia di spade laser e asce da combattimento, nel gioco, è a ben vedere pari a quella delle clave di plastica di Carnevale: così continui a bastonare l'avversario finché quello non si scoccia e non se ne va a casa dalla mamma piangendo.

Nella foto sottostante, il foglietto di avvertenze per l'uso del Wiimote incluso nella custodia del gioco. Dall'alto verso il basso leggiamo:
1) In caso di pareggio in extremis subìto dalla propria squadra del cuore, ci si può esercitare nel lancio del Wiimote contro il televisore.
2) L'utilizzo intensivo del Wiimote è una scusa socialmente accettabile per spiegare le proprie continue pugnettotendiniti al polso destro.
3) Usato come oggetto cont(ro)undente, il Wiimote è perfetto per sfasciare gli occhiali ai tuoi rivali senza rischiarci le nocche, uattà.

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